Gli utilizzatori di attrezzature in pressione (come serbatoi, caldaie, scambiatori, tubazioni, ecc.) hanno l’obbligo di garantirne l’uso sicuro e conforme alle normative vigenti. Anche se la Direttiva PED 2014/68/UE si applica principalmente ai fabbricanti, gli utilizzatori devono rispettare precisi obblighi stabiliti a livello nazionale, in particolare dal D.M. 329/04 e dal D.Lgs. 81/08.

Tra gli obblighi principali rientrano:

• Verifica della conformità all’acquisto: l’utilizzatore deve assicurarsi che le attrezzature siano marcate CE ai sensi della PED, con documentazione completa e corretta
• Denuncia di messa in servizio: le attrezzature che superano determinati limiti di pressione e volume devono essere denunciate all’INAIL prima della messa in esercizio, con tutta la documentazione tecnica necessaria
• Verifiche periodiche: è obbligatorio sottoporre le attrezzature a verifiche di integrità con cadenze stabilite in base alla categoria PED
• Manutenzione e controlli interni: devono essere effettuati controlli regolari su valvole di sicurezza, pressostati, segnalazioni di sovrappressione e corrosione. È necessario tenere aggiornato un registro di controllo delle attrezzature a pressione
• Gestione delle modifiche: se un’attrezzatura viene modificata in modo sostanziale, l’utilizzatore deve rivalutarne la conformità. In alcuni casi, può assumere il ruolo di “fabbricante” con tutti gli obblighi associati
• Formazione del personale: è obbligatorio garantire che gli operatori siano formati sui rischi e sulle procedure di sicurezza per l’uso corretto delle attrezzature

Il datore di lavoro è responsabile di:

• Verificare la conformità CE e la presenza del fascicolo tecnico
• Provvedere alle verifiche periodiche previste dal D.M. 329/2004
• Garantire la corretta identificazione e registrazione delle attrezzature presso INAIL
• Conservare la documentazione per ispezioni e controlli

La classificazione si basa su:

• Tipo di fluido (gruppo 1 – pericolosi / gruppo 2 – non pericolosi)
• Pressione massima (PS)
• Volume (V) o diametro nominale (DN)
  Il risultato determina la categoria PED (I–IV) e l’eventuale coinvolgimento di un organismo notificato.

Se un’attrezzatura in pressione non risulta conforme alle normative vigenti, le conseguenze possono essere molto serie. In primo luogo, l’uso dell’impianto può essere vietato fino a quando non venga ripristinata la conformità, con conseguenti interruzioni operative e possibili perdite economiche. Dal punto di vista legale, il datore di lavoro può incorrere in sanzioni amministrative o penali, a seconda della gravità della violazione. Inoltre, in caso di incidente o malfunzionamento dell’attrezzatura non conforme, la responsabilità ricade direttamente su chi ha la gestione o la progettazione dell’impianto, con potenziali ripercussioni civili e penali. Infine, va considerato che molte compagnie assicurative possono annullare la copertura in caso di sinistro se l’attrezzatura non è conforme, lasciando il datore di lavoro esposto a ingenti costi per danni o infortuni.